Acquistare e collezionare mobili antichi.
Collezionare o più semplicemente arredare angoli di casa con mobili antichi, è divenuto negli ultimi anni particolarmente popolare. Gli articoli più apprezzati e ricercati sia da collezionisti che da avventori comuni riguardano; tavoli da pranzo, sedie, scrittoi, cassettoni, panche, pannelli da muro, tavolini, poltroncine e cassapanche. Di questi le essenze maggiormente amate sono; il mogano, la quercia, il noce e il palissandro (nome cumulativo di diverse qualità di piante Dalbergia).
Oltre al tipo di oggetto e alla sua essenza un’altra cosa importate che viene ricercata è lo stile, cioè dove e quanto è stato realizzato e sotto quali influenze.
Come già trattato in modo approfondito in un precedente articolo, riconosce celermente un mobile antico non è poi così difficile, se teniamo ben presenti dei piccoli accorgimenti;
- Valutare il peso dell’oggetto, (un mobile antico è realizzato con legno massiccio, di conseguenza, è molto più pesante di un mobile moderno realizzato con pannelli in truciolare, mdf o misto)
- Controllare l’eccessiva precisione nei dettagli di lavorazioni come intarsi, incisioni, torniture e altro, (per quanto bravi e artisti, gli artigiani lavoravano a mano e non potevano essere precisi al punto di realizzare dettagli identici su tutto l’articolo. Piccole differenze sono sinonimo di artigianalità e di autenticità del mobile)
- Verificare le giunzioni nelle varie parti (la presenza di viti, bulloni, chiodi o spine nelle giunzioni di un mobile è segno di modernità, normalmente le giunzioni erano ad incastro o certi casi erano con innesti di perni lignei sempre in tema con il periodo)
- Cercare la presenza di fori e ferramenta moderna. (un mobile antico non deve presentare lavorazioni di stampo industriale mediante trapani, frese o pantografi. Non deve esibire cerniere, bussole, o altro di sofisticato e moderno)
Un mobile antico in quanto tale deve mostrare i suoi limiti, limiti dati proprio dalle piccole imprecisioni realizzate dell’artigiano che lo ha lavorato e costruito
Ora che sappiamo cosa osservare per capire se il mobile è antico o semplicemente vecchio, cerchiamo di cogliere per lo stesso anche lo stile.
Di stili quando si parla di mobili antichi ne abbiamo diversi come il Gotico, Impero, Neoclassico, Vittoriano, Barocco ecc, ogni stile relaziona il mobile ad un preciso periodo, luogo e influenza (culturale, politica, nobiliare, ecc)
Gli stili che maggiormente sentiamo nominare al mercatino o nella galleria (forse per una grande quantità di oggetti giunti intatti fino ad oggi) sono; gli Arts & Crafts, Vittoriano, Georgiano, Regency riconducibili all’evoluzione del mobile inglese. Allo stesso tempo possiamo sentire nominare molto di frequente il Barocco, Il Rinascimento, Il Roccocò il Neoclassico, stili appartenenti all’evoluzione del mobile francese.
Ovviamente dovremmo citate tantissimi altri, ma per ora restiamo su quelli inglesi e francesi che risultano essere molto diffusi e ricercati.
Proprio come ai giorni nostri anche secoli a dietro le mode e gli stili erano parte integrante nella vita delle persone. I mobili soprattutto per i benestanti (nobili e borghesi) erano un vanto e spesso argomento di discussione durante le serate con ospiti.
Oggi non è difficile trovare molti di questi mobili antichi (inglesi o francesi) in vendita, soprattutto grazie a nuovi eredi e proprietari disposti a vendere ciò che ritengono superfluo, o solo un ricordo della nonna. I migliori affari non per nulla si fanno direttamente nelle case, nelle ville o nei depositi dove questi mobili aspettano che qualcuno li recuperi.
Spesso confondere uno stile con un altro è cosa assai facile per chi non ha un occhio ben allenato, tanto quanto farsi trare in inganno da chi vende una cosa per un’altra ma riesce a convincerci che sia tutto in regola.
Per stuzzicare la vostra curiosità e darvi un piccolo spunto nel comprendere i diversi stili, vi riassumo in sintesi le varie evoluzioni temporali dei mobili francesi, lasciando a voi il compito di andare a verificare e a collocare temporalmente gli sti inglesi sopra citati.
Lo stile Rinascimento è quello più facile da riconoscere.
Questo stile copre tutto il XVII secolo e vanta mobili massicci normalmente di colore scuro con lavorazioni lineari e di perse geometriche. Le essenze maggiormente utilizzate sono il rovere e il noce (ma non è facile riconoscerle al volo per le diverse mani di cere, tinte e lucidanti).
Un altro aspetto importante nello stile Rinascimento è dato dallo spessore delle tavole, sono mobili massicci; quindi, anche le tavole sono molto pesanti e presentano spessori importanti generalmente 25-30 mm. I mobili in stile Rinascimento più diffusi sono armadi, tavoli e credenze a doppio corpo, tutti accuratamente lucidati a cera o ad olio.
Il Barocco è uno stile che si sviluppa e prende piede in Francia durante il regno di Luigi XIV comunemente noto come il Re Sole. Da molti il Barocco è visto come un’evoluzione dello stile rinascimentale, una naturale conseguenza per restare al passo con i gusti e i costumi dell’epoca.
Il Luigi XIV mantiene le forme imponenti già presenti in epoca rinascimentale unitamente a forme simmetriche. Una differenza sostanziale con il precedente stile è rappresentata dalle superfici dei mobili riccamente intarsiate e decorate. Questa è l’epoca storica della ricchezza e dello sfarzo:
I mobili Luigi XIV presentano fianchi lisci e un fronte spesso bombato. I mobili che maggiormente caratterizzano questo stile sono i comò e le scrivanie.
il Rococò. si riconosce facilmente poiché rappresenta una vera e propria rottura con il passato, in particolare con gli elementi classici che hanno sempre guidato gli stili dei mobili.
Le gambe di sedie e tavoli sono si presentano come un’onda sinuosa con movimenti vari. I mobili Rococò includono elementi naturalistici e forme bombate non più solo sul fronte, ma anche sui fianchi.
Il Neoclassico si distacca dal Rococò per andare a riportare in auge forme più vicine a quelle classiche. In questi anni si ritrovano mobili dalle forme dritte, slanciate e recanti elementi decorativi come intarsi di legni esotici. Anche le gambe dei mobili subiscono un enorme cambiamento: dalle forme sinuose del Rococò, si passa a gambe più geometriche, coniche e a tronco piramidale rovesciato.
La Rivoluzione francese segna la fine del lusso, dello sfarzo e della casta nobiliare che aveva governato per secoli in Francia. Al suo posto subentra la borghesia che, contrariamente ai nobili, è alla ricerca di mobili più semplici, fruibili, ben lontani dai mobili da parata usati fino a quel momento.
Si assiste così alla nascita di nuovi stili e mode:
stile Impero facilmente riconoscibile grazie alle onnipresenti colonne ebanizzate;
Carlo X caratterizzato da linee più morbide e dall’inconfondibile effetto “a tulip”;
Luigi Filippo stile è in voga in piena rivoluzione industriale, In questa fase, la classe dirigente non vuole più mobili che sappiano evidenziare il loro status, ma a un mobilio semplice, comodo e soprattutto pratico.