Riconoscere un mobile antico senza essere esperti del settore.
Riconoscere un mobile antico senza essere esperti del settore.

Riconoscere un mobile antico senza essere esperti del settore.

 

Proviamo a riconoscere un mobile antico senza essere esperti nel settore.

Quante volte osservando un oggetto o un mobile d’antiquariato (o presunto tale), ci siamo chiesti; Ma è autentico, è realmente antico, oppure è solo un vecchio ricordo della nonna? Ovviamente per chi come me non è del settore capire e comprendere velocemente la differenza tra un oggetto antico e di valore, da un oggetto solo vecchio per gli anni che ha, non è cosa semplice. Con questo breve e sintetico articolo, vi elenco qualche dritta da tenere presente per la prossima volta che vi trovate difronte a qualcosa che non riuscite a stimare.

Nicorelli www.pexels.com

Spesso un articolo d’antiquariato può essere un oggetto qualunque trovato in casa nostra come, un mobile, un libro, un quadro, tappeto, vaso, ecc. ma per definirlo antico e/o antiquariato dobbiamo valutare visivamente al volo tre cose: la prima che deve essere prodotto in un periodo temporale preciso, la seconda che deve avere un valore intrinseco dato dalla suo fascino e originalità, la terza che deve raccontare qualcosa del luogo in cui è stato realizzato, per i materiali che lo compongono e per lo stile che raffigura. (queste tre regolette sono il minimo approccio per valutare l’0ggetto in questione, poiché ci sono moltissime altre variabili che devono essere tenute presenti).

Lasciamo momentaneamente il discorso stili da parte, perché lo approfondirò più avanti in un altro articolo e vediamo come noi sprovveduti in materia di antichità, possiamo iniziare ad apprezzare se il mobile che stiamo osservando è originale e antico, oppure se siamo in presenza solo di un vecchio mobile della nonna prodotto in serie che ha valore affettivo ma nient’altro

Parlando di mobili che per la maggior parte di noi è l’elemento che nel tempo si tramanda maggiormente di generazione in generazione, pensiamo ai tavoli massicci, armadi, credenze, librerie, tavolini, ma anche sedie, poltrone ecc. innanzitutto, è bene fare una distinzione tra; mobile antico e mobile vecchio

Un mobile vecchio non è altro che un mobile fabbricato dalla fine dell’800 ai primi anni 50, con tecniche manuali o semi industriali attualmente superate. Può avere un suo valore, ma di certo non lo possiamo stimare e valutare come un mobile antico.

mobili antichi definiti anche “d’antiquariato” a differenza di quelli “solo vecchi”, sono riconducibili ad un’epoca di realizzazione antecedente al 1840/50; quindi, in linea generale sono prodotti prima della metà dell’Ottocento e questo è un primo indizio per stimare effettivamente l’oggetto.  

Nb. In commercio esistono molti mobili di valore provenienti da ogni dove (Francia, Italia, Inghilterra Olanda ecc.) spesso esibiti in mercatini, bazar o aste televisive, e un gran numero di questi non sono antichi perché al massimo sono solo vecchi mobili “truccati” e per quello che non sono. Per tutelare noi e i nostri acquisti dobbiamo quindi imparare alcune regole fondamentali utili a valutare l’oggetto e che possono essere divertenti se la cosa ci appassiona nell’investigare cosa cela il mobile in questione.

Prendete con le “pinze” quanto sotto vi vado ad esporre, poiché è una sintesi per restare breve e conciso; quindi, le cose da dire e da valutare per ogni punto esposto sono molte di più. Potrete approfondire il singolo punto se vi appassionate all’argomento e volete entrare nel dettaglio di ogni cosa.


Prima cosa capire la provenienza, l’età e la paternità del mobile.

Si tratta di mobile antico se la data di realizzazione è antecedente al 1840, Il motivo per il quale è stata fissata questa data storica come spartiacque nel settore dell’arredamento è molto semplice e pure banale. A partire da questa data sono stati introdotti nella costruzione dell’arredamento attrezzi meccanizzati che permettevano una produzione in serie di tutte le varie parti che compongono il mobile. In pratica prima dell’anno 1840 c’è la certezza che i mobili venivano costruiti esclusivamente a mano con metodologia artigianale. Quindi risalire alla data di produzione è fondamentale per capire se osserviamo un mobile antico o solo vecchio. Se il mobile appartiene ad un dato periodo storico sicuramente avrà delle referenze in merito alla provenienza. Potrai aiutarti cercando segni distintivi e caratteristici sul mobile stesso, come cartigli, targhette, incisioni o semplicemente in assenza di quest’ultimi analizzando i piedi poiché sono elementi che hanno subito molte variazioni decennali a partire dal 1700 e hanno una loro ben precisa collocazione storica. Poi, a seconda dei dettagli delle decorazioni e degli accessori, si potrà risalire alla paternità e alla provenienza per esempio francese, genovese, inglese ecc.).

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Valutiamo il materiale.

Riconoscere il materiale che compone il mobile ci permetterà di capire se si tratta di un oggetto di pregio o meno. Che sia noce, rovere o mogano possiamo già dire di trovarci di fronte un mobile di pregio e antico, ma attenzione perché sono da considerarsi mobili antichi quelli realizzati con materiali più poveri come per esempio alberi da frutto e normali conifere.

La tinta, essenza originale o solo colorata

Appurato che si tratta di vero legno massiccio e non di truciolare o mdf, ora occorre verificare che la venatura sia reale e non frutto della mano di un artigiano capace, che ha voluto camuffare un legno povero e farlo sembrare quello che non è. Diciamo che non è cosa semplice in quanto il vostro tatto e la vostra vista devono lavorare all’unisono, ma spesso è solo la vista quella su cui possiamo contare poiché molto spesso non possiamo toccare i mobili in questione per varie ragioni. Quindi una volta riconosciuto il tipo di legno sarà più semplice capire se le venature presenti sono proprio quelle del legno naturale oppure se sono artefatte, ritinte e invecchiate. Per questo vi consiglio di andare da qualche falegname e di mettere mano all’essenze al naturare, così da vedere al naturale come sono fatte con pregi e difetti, quali rugosità, bocciatura, pori, ecc.

Verificare lo spessore del legno

Lo spessore del legno è un indizio molto utile per riconoscere l’epoca di provenienza del mobile. Quando lo spessore è maggiore di 3-5 mm con molta probabilità si tratta di un pezzo di valore in quanto dovrebbe risale a un’epoca precedente a quella di metà dell’Ottocento e in questo caso si parla di lastrone e non piallaccio. Il lastrone comunemente era il limite al tempo di spessore che si poteva con attrezzi “poveri” realizzare, mentre con l’avvenimento di macchine e altri accessori si è arrivati a ridurre lo spessore di moltissimo arrivando al piallaccio.

Poi da non trascurare visto che di legno stiamo parlando e quindi di un ambiente di richiamo per i tarli. Osserva sempre con attenzione se vi sono forellini dati dall’attività di questi animaletti: saranno sicuramente segno di autenticità anche se, restauri e laccature possono coprire i forellini o renderli meno appariscenti.

Controllare gli intarsi.

Consolidato che, tutto ciò che è fatto a mano è anche imperfetto; quindi, verificate bene che le decorazioni e gli intarsi non siano tra loro identici, se dovessero esserlo allora non sarebbero fatti a mano. Certo ci sono stati dei maestri intagliatori che hanno raggiunto quasi la perfezione in questo, ma generalmente un minimo di differenza tra due o più decori simili c’è sempre, per dimensione, fregio, inclinazione, profondità, ecc. Questa imperfezione è la perfezione di quel mobile.

Determinare la lavorazione sul mobile.

Se osserviamo attentamente il mobile soprattutto nelle parti di giunzione o in quelle interne nascoste, possibile capire se il taglio di quel particolare è stato fatto con una sega manuale o circolare, oppure con uno scalpello o con un’ascia. Ma anche se i tagli sono stati fatti da seghe meccaniche moderne o da macchine sofisticate come pantografi o incisori.

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Altra cosa che deve saltare all’occhio velocemente dopo quella del taglio è la giunzione dei vari elementi. Per esempio, tra il 1650 e il 1800, non venivano quasi mai utilizzati chiodi, viti ì, bulloni o simili. Quindi questo può aiutare per capire come collocare l’oggetto, oltre al fatto che, incastri artigianali senza presenza di ferramenta determinano che il mobile ha un valore artigianale molto alto.

Riconoscere la laccatura.

Nella valutazione di un mobile antico la laccatura (se presente) è molto importante. Ne esistono di diverse tipologie e non sempre è facile riconoscere quella di pregio anche per i più esperti.

Per capire cosa sia la laccatura dobbiamo comprendere da cosa deriva Il termine che ha etimologia latino-medievale e si riferisce ad un prodotto naturale usato per “rivestire”. Nello specifico parliamo di una gommaresina secreta da un insetto appartenente alla famiglia delle cocciniglie. Composta per l’80% da resine e per il rimanente da gomme, con l’aggiunta di pigmenti colorati ed olii essenziali.

Quanto sopra non ha nulla a che vedere con una moderna laccatura industriale mediante poliestere e/o poliuretanica atta a nasconde le venature del legno. Se non avete un occhio allenato il consiglio è quello di affidarvi a un esperto del settore.

In fine dovete tener presente che viene considerato d’antiquariato un mobile che non presenta più del 30% di parti sostituite, con interventi di restauro a carattere puramente conservativo. Cosa vuol dire questo, semplicemente che; più il vostro mobile mostra gli anni che ha e anche certi difettucci, piu valore possiede ( non è bello ma vale ). Mobili eccessivamente lucidati, curati, e rimessi a nuovo da persone inesperte possono perdere completamente il loro valore. Affidatevi solo ad artigiani esperti nel settore.

Ph www.pexels.com

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