Nel precedente articolo ( My drops reflected 2.0 ) abbiamo parlato di come fotografare le gocce d’acqua nella loro fase statica, per esempio appoggiate su petali di fiore, su ragnatele, su piccoli insetti ecc.
Oggi con questo nuovo articolo parliamo di come fotografare le nostre gocce durante il loro movimento. Per fare ciò prenderemo in esame la caduta della goccia e il rimbalzo che la stessa genera sulla superficie dell’acqua.
Perché il Drops Rebound è un genere di fotografia che si definisce come tecnica? Abbiamo: tempi di scatto precisi, illuminazione di un certo tipo, profondità di campo e parallelismo, l’altezza della caduta, la dimensione della goccia, ecc Quindi, tutta una serie di accorgimenti che lasciano poco spazio alla casualità. Se non abbiamo una minima conoscenza di base della fotografia difficilmente possiamo giostrarci al meglio in questo genere fotografico.
Che non sia una novità lo sappiamo da tempo, poiché gli appassionati che realizzano questo genere di foto esistono da moltissimo tempo. Questo genere Si è però perfezionato ed aperto al gran pubblico grazie alla diffusione del digitale in fotografia. Immaginate a scattare ad una goccia che cade usando solo la pellicola tradizionale. (E’ chiaro il motivo per cui anni fa era un genere di nicchia e solo per appassionati, mentre oggi sono in tanti a provarla.)
Una cosa importante è distinguersi in ciò che andiamo a realizzare. Mi spiego meglio, se cerchiamo informazioni o curiosiamo online ci accorgiamo subito che gran parte delle foto con gocce che rimbalzano si limitano a riprendere il rimbalzo della goccia dall’alto o al massimo con una diagonale a 45°, tralasciando completamente svariati altri aspetti nella realizzazione (come per esempio il parallelismo al soggetto). Solitamente sono foto con sfondi neutri o a tinta unita e raramente hanno un soggetto chiaro e ben definito come background. In ogni caso tutto molto bello ma, ripetitivo scatto dopo scatto e autore dopo autore.
Nb. la goccia che rimbalza sarà a grosse linee simile a quella che viene fotografata da altri fotografi, se poi aggiungiamo gli stessi fondali difficilmente distingueremo la nostra fotografia da quella realizzata da un altro autore.
Ps. Si distinguono gli autori che fanno fotografie di Drops Impact, dove facendo scontrare tra loro 2 o più gocce creano forme particolari che variano di scatto in scatto ( le forme più’ creative sono gocce a forma di ombrellini, funghi, figure astratte ecc ecc )
Vi consiglio prima di posizionare attrezzature e altro di creare una composizione da utilizzare come background alla vostra goccia che rimbalza e di fare in modo che la composizione sia parte essenziale del soggetto ripreso. Quindi nulla di gigantesco, ma tutto proporzionato alla macrofotografia che stiamo per realizzare.
Vi garantisco che non c’e’ limite alla fantasia di cosa potete usare come sfondo, a partire da: Paillettes, glitters, monili, composizioni di fiori, fotografie stampate, ecc. Personalmente le composizioni di fiori sono le mie preferite.
– Il principio del Drops Rebound
Per ottenere la vostra goccia “personalizzata” (ad ognuno la sua, chi grande, chi piccola, ecc ecc ) dovete tenete presente quanto segue:
Più la goccia cade dall’alto (per esempio da 100/120cm) piu’ nel rimbalzare sull’acqua sarà piccola e con una stalagmite lunga e sottile. Questo genere di goccia e’ solitamente molto ben definita e ben proporzionata.( la stalagmite non e’ altro che la parte sotto che sale assieme alla goccia)
Al contrario
Più la distanza di caduta è breve (per esempio 50/60 cm o meno) più la goccia che rimbalza sarà grande e con una stalagmite corta e spessa. Questa e’ quella più ricercata, per il fatto che la goccia grande crea anche riflessi grandi, però spesso a causa della poca forza di caduta la goccia risulta
essere leggermente ovale e frastagliata. Per un buon risultato servono diversi tentativi.
NB.
Scontato a dirsi ma la goccia più’ ricercata dai perfezioni in questo genere di fotografia, è quella che sta nel mezzo alle due sopra descritte.
Per ottenerla non e’ difficile, bastano una serie di prove riadattando di volta i volta l’altezza di caduta della goccia.
– Come preparare il set per il Drops Rebound
Prendiamo il nostro “gocciolatoio” che potete realizzare con una bottiglia di plastica bucata sul fondo e sospesa in aria, oppure fare come me, andate in farmacia e acquistate un flebo con regolatore di flusso da pochi euro (vedi video sotto).
Questo sistema vi permette di regolare la quantità’ di gocce che cadono semplicemente ruotando la rotella abbinata al tubicino del flebo, cosa che artigianalmente sarebbe difficile da realizzare.
Poi predisponete su un piano rigido una teglia anti aderente possibilmente nera, (nera perche’ aiuta a creare effetto specchio sulla superficie dell’acqua) che abbia 4/5cm di bordo e possibilmente con una dimensione generosa diciamo da un minimo di 20/25cm di diametro in su.
Ora riempite d’acqua la teglia fino al limite massimo della capienza (quasi da farla traboccare) e successivamente posizionate nella parte più’ esterna la vostra composizione per lo sfondo, la composizione deve essere a non piu’ di 5/6cm da dove cade la goccia e va fermata con una molletta o con un peso. Perché fissare la composizione se leggera?? semplice, nella caduta la goccia genera piccole onde che fanno oscillare e spostare ciò che galleggia, quindi per non perdere l’inquadratura il tutto deve stare ben fermo.
A questo punto avrete già’ montato sul treppiedi la vostra reflex con annesso teleobiettivo o macro obiettivo e dopo aver manualmente inquadrato e messo a fuoco lo specchio d’acqua iniziate a far cadere delle gocce di test..
Le gocce di test vi consentono di regolare l’inquadratura e di mettere a fuoco il punto preciso di rimbalzo della vostra goccia.
Per facilitare la messa a fuco della goccia che risale ponete in prossimità’ del punto di caduta una matita o un righello, andate nella vostra fotocamera e mette a fuoco la matita/righello e così avrete la certezza che sarà a fuoco anche la vostra goccia in rimbalzo.
Tenete ben presente che e’ indispensabile lo scatto remoto, questo per non causare vibrazioni sulla macchina durante lo scatto.
Nb si raccomanda un buon parallelismo tra macchina fotografica e goccia, poiché il piano di messa a fuoco cambia al cambiare dell’inclinazione della vostra macchina.
Per un buon risultato servono tempi rapidi e tanta luce, quindi, vi consiglio di utilizzare un flash da sincronizzare ad almeno 1/250 sec. ( 2 flash sono l’deale ). Il flash va posizionandolo a 45gradi rispetto il vostro parallelismo con la goccia.
Perché non vi consiglio di mettere il flash sopra la macchina? Semplice, perché’ creerebbe un riflesso proprio sulla parte frontale della goccia andando cosi a coprire il soggetto al suo interno.
Più’ laterale lo posizionate meno il riflesso sarà invadete nella goccia.
Ora non vi resta altro che scattare e fare tante prove.
ATTENZIONE >>>La goccia cade e voi non riuscite a beccarla? Ma è ovvio!!!! Lei e’ più’ veloce di voi, per questo dovete anticipare e scattare prima che la goccia tocchi l’acqua, cosi il vostro tempo di reazione si regola permettendovi dopo un certo numero di scatti di riprenderla in modo perfetto.
Osservare la goccia che cade e scattare non e’ una buona idea poichè il vostro riflesso sarà piu’ lento, vi consiglio di fissare con lo sguardo la superficie dell’acqua e appena vi accorgete che la goccia entra nel vostra campo visivo premete il tasto del telecomando e scattate.
– Dati tecnici per lo scatto
C’e’ poco da dire poichè alla fine si tratta anche di gusto personale ( chi vuole maggior sfocato di sfondo, chi no ecc ecc )
Per iniziare vi consiglio di scattare con un diaframma tra F14 e F22 ( di meno no per evitare che il soggetto sia fuori dalla PDC, diaframmi più alti neppure perché’ rischiate di perdere lo sfocato di sfondo evidenziando troppo il background che potrebbe essere poco piacevole, ma non solo, rischiate di avere poca luce per lo scatto.)
Per gli Iso tenete quello che più’ si addice alla vostra macchina, io solitamente non vado oltre i 200iso ma se la vostra macchina regge bene alzateli tranquillamente, ovviamente più iso avete meno intensità dovete dare al vostro flash.
Tempo di posa, come già’ detto serve rapidità’ quindi da un minimo di 1/200 sec in su. Se proprio non avete illuminatori o flash adeguati, potete posizionare il set in pieno sole e vi posso garantire che superate abbondantemente 1/200 di sec.
Esempi di foto con il rimbalzo
Le foto riportate in questo articolo sono state realizzate indoor e outdoor, il set per la realizzazione dello scatto era composto come segue:
- Pirofila antiaderente
- Flebo con regolatore di gocce su treppiedi per regolare l’altezza corretta
- Fiori di vario genere come sfondo ( ma può andare bene qualsiasi cosa)
- Pannelli laterali in forex colorati
- Ovviamente come gia’ accennato, reflex, ottica, treppiedi, slitta micrometrica, scatto remoto, flash ecc
Ho iniziato la sessione con il testare la caduta della goccia e il conseguente rimbalzo dentro la pirofila. Assodato che ad una determinata altezza c’era il rimbalzo corretto, mi sono concentrato nel cercare un numero di cadute adeguato ai miei “riflessi”, mediamente 1 goccia ogni 2 sec. Mi sono sincronizzato sulla caduta della goccia cercando visivamente un punto dove la goccia entrando nel mio campo visivo indicasse il momento per lo scatto, solitamente poco prima dell’impatto sulla superficie dell’acqua.
Dati macchina per lo scatto:
- Tempo di scatto da 1/250
- Diaframma tra F14 e 18
- Bilanciamento Bianco su Flash o auto se in esterna
- ISO 100 e 200
Attrezzatura necessaria:
- Fotocamera Nikon D300s
- Ottica Sigma 105 Macro
- Stativo Manfrotto 190b
- Flash senza diffusore
- Scatto remoto
- Slitta micrometrica
- Gocciolatore con flebo