Ciao Matteo, puoi presentarti per gli amici che ancora non ti conoscono?
Mi chiamo Trentin Matteo e sono un fotoamatore trentino, di nome e di fatto.
Sono un appassionato di macro fotografia e close-up e prediligo scatti, in esterna, a soggetti quali insetti e piante.
Talvolta però mi ritrovo a scattare dentro casa, facendo volare la fantasia creando scatti con materiale vario. Amo molto la natura, i suoi profumi e i suoi colori, ed è proprio attraverso la fotografia che ho imparato a conoscerla e ad apprezzarla appieno.
Ti ricordi la prima foto che hai scattato?
Ho iniziato ad approcciarmi alla macro fotografia molti anni fa (nel 2012) quando un amico mi prestò, cosi per gioco, una lente macro. Fatto qualche scatto mi appassionai subito al piccolo mondo. Non mi sembrava vero poter vedere fin nei dettagli qualcosa che ad occhio nudo avessi mai notato. Diventò presto il mio principale stile fotografico.
Il tuo genere preferito di fotografia? E qual’e’ la sfida che ti si pone di fronte ad ogni scatto?
Oltre alla macro fotografia prediligo anche la fotografia naturalistica in genere e la paesaggistica. E’ importante per me stare a contatto con la natura e con essa rilassarmi, non pensando al tempo che scorre e alla frenesia della vita di tutti i giorni. La sfida più grande è sicuramente cercare di realizzare lo scatto che ho in mente cercando di assemblare i molteplici fattori (sfondo, contesto, soggetto ecc..). Purtroppo non sempre questo è possibile, anche perché di professione faccio tutt’altro lavoro e spesso capita di avere la giornata migliore proprio quando lavoro. Tante volte ritorno a casa senza scatti decenti e lo sconforto mi assale.
Credo e sono convinto che la Macro fotografia sia un genere che va coltivato con pazienza, calma perseveranza, rispetto e precisione, tutti ingredienti che se dosati bene possono aiutare a portare a casa i risultati attesi.
Parlaci delle difficoltà che hai affrontato lungo il tuo percorso fotografico.
Innanzitutto le difficoltà maggiori che ho incontrato sono state quelle relative alla gestione della luce. I primi scatti furono effettuati tralasciando questo “fondamentale” requisito. Difatti erano fotografie con luci bruciate, senza dettaglio, piatte. Successivamente riuscii a colmare questa lacuna utilizzando vari accessori e scegliendo momenti della giornata ottimali.
Altra difficoltà è stata la mancanza conoscenza delle abitudini dei soggetti “vivi” che fotografo poiché ogni esemplare ha i suoi comportamenti e vanno rispettati.
Che cosa o chi ha influenzato le tue scelte nella fotografia?
I particolari, i colori e la varietà degli insetti e delle piante mi hanno indirizzato verso questo genere fotografico. Mi piace scoprirne le varie sfaccettature e sono curioso di capire i comportamenti delle specie che fotografo. Personalmente non ho mai dato molto peso all’avanzare della tecnologia che sicuramente aiuta. Mi è sempre piaciuto sfruttare al massimo la mia attrezzatura e talvolta ampliarla con semplici accessori utili alla macro.
Ultimamente mi sto cimentando anche nel focus Stacking, una tecnica impegnativa, ma interessante.
Possiamo conoscere il tuo equipaggiamento fotografico? Ci descrivi cosa utilizzi?
Certamente, utilizzo principalmente una reflex APS-C Nikon D7100 e ottiche MACRO dai 60 ai 150 mm in base a quello che mi interessa realizzare. In questi ultimi due anni però sto utilizzando molto il formato micro-4/3 con una olympus OMD-10, piccola mirrorless che acquistai per la famiglia ma che mi permette spesso di uscire di casa per qualche macroscatto con un corredo leggero e comodo. Il contorno stà nella miriade di accessori che utilizzo per gestire lo scatto, come pannellini diffusori, riflettenti, tubi di prolunga, sfondi, treppiedi vari, faretti led, plamp, ecc.
Per finire questa nostra chiaccherata, hai consigli da dare a chi sta iniziando ora ad usare la macchina fotografica?
Come tutti i generi fotografici la Macrofotografia ha sicuramente le sue peculiarità ma, a differenza di quanto si possa pensare, non serve spendere molto per realizzare dei buoni scatti macro. Esistono ormai tecnologie anche sui semplici smartphone che permettono di fotografare molto da vicino. Va considerato comunque che l’importante è cercare di realizzare lo scatto come lo abbiamo in mente e quindi, la tecnologia, da sola, non è sufficiente a gestire le variabili che si presentano quando ci si approccia a questo genere fotografico. Consiglio sempre di iniziare così per gioco, magari abbinando accessori meccanici o ottici ad una lente già in nostro possesso, come lenti close-up o tubi di prolunga. Se poi ci si accorge che il “gioco” piace, una lente macro è quello che fa spiccare il volo in questo piccolo grande mondo.
Ricordo che è necessario avere pazienza e di mettere al primo posto il rispetto per i soggetti ripresi.
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