Perché il mondo non ha bisogno di fotografia, ma solo di bravi e bizzarri fotografi.
Perché il mondo non ha bisogno di fotografia, ma solo di bravi e bizzarri fotografi.

Perché il mondo non ha bisogno di fotografia, ma solo di bravi e bizzarri fotografi.

 

Ci sarà chi sbadiglia e passa oltre poiché annoiato dal titolo e dall’argomento, mentre i più appassionati in questa disciplina o sono svenuti o sono in preda alle convulsioni. 😉

Perché il mondo non ha bisogno di fotografia, ma solo di bravi e bizzarri fotografi…. è una frase breve e succinta, che racchiude in se l’inizio e la fine di tutto….. un po’ quello che noi tutti non vorremmo mai ascoltare prima di partire una vacanza: “beh goditela perché tra sette giorni è finita” …… blasfemia allo stato puro! 😉

Poche parole tanto forti da percuotere anni di convinzioni nei moderni ed erranti FotoDon Chisciotte della Mancia. Cavalieri dediti alla luce e alla messa a fuoco che con il loro armamentario fotografico si ergono nei social media a baluardo della fotografia contemporanea. Criticano, spronano e si aprono come rose al sole solo per snocciolare le solite frasi di circostanza, forti del solo fatto che in gruppo si sentono ambasciatori e porta voce di autori del calibro di: Ansel Adams, Henri Cartier Bresson, Diane Arbus, Helmut Newton, Robert Doisneau, ecc dei quali ne riprendono spesso le citazioni per farne lezioni di vita al mal capitato di turno. Utilità di tutto ciò… ZERO !

Ragioniamo un istante: in questo momento ci sono 1.000.000 di persone che stanno postando online in ogni canale 1 fotografia. Ora, se tra 1 minuto questo 1.000.000 ne posta un’altra e poi un’altra e poi un’altra ancora e cosi per ogni minuto della giornata…. Secondo voi, c’è ancora bisogno di fotografie a sto mondo? Tutte le foto postate in una sola giornata non saranno mai viste da una singola persona in una intera vita! Lo ripeto… tutte le foto postate in una sola giornata, non saranno mai viste da una singola persona in una intera vita! Allora perché’ insistere, perché voler per forza fermare il tempo di una scena che non vedrà mai la luce?

Ho già espresso in altre occasioni il mio “blasfemo” pensiero, a me non piace la fotografia. Non m’interessa la lettura “sforzata” dell’immagine, ne intervenire a serate autocelebrative con il fotografo di turno appena rientrato da chissà quale paese straniero, carico di 100.000 fotografie da esibire. ( tanto cinematiche che se le metti tutte in sequenza, ti ritrovi con un time lapse dell’intero viaggio.)

Ma allora, perché fotografare se non ti piace la fotografia? ( Perché Fotografare non sempre è sinonimo di Fotografia)

Chiedo a voi:
Vi piace la carne? Alcuni risponderanno di sì, altri di no, ma chi dirà di si non per questo fa l’allevatore di bestiame, o il macellaio o il cuoco.
Vi piace il cinema? Alcuni risponderanno di sì, altri di no, ma chi dirà di si non per questo fa l’attore, il produttore o il regista.
Vi piace guidare la macchina? Alcuni risponderanno di si altri di no, ma chi dirà di si non per questo lavora in Fiat o fa il pilota per la Ferrari.

……. Quindi, fotografare è ben diverso dal farsi piacere la fotografia e tutto ciò che le gira attorno (mostre, circoli, serate, corsi, uscite, concorsi ecc ).

Bella o brutta una foto resta una foto, ma la realizzazione della stessa fa la differenza tra un semplice uomo con in mano una fotocamera e un fotografo.

provo a spiegarmi con un esempio. Se domani andiamo in Val D’Orcia a fotografare i “famosi” cipressi, sia che andiamo con attrezzatura professionale, sia che ci troviamo con in mano una normale compattina, realizziamo una foto che ha dentro a se la bellezza del luogo già visto grazie a migliaia di altre fotografie fatte prima della nostra. Quindi quella foto sarà per il pubblico piacevole perché realizzata da noi con cura e innovazione o solo per il fatto che riprenda uno dei luoghi più belli? Quindi siamo bravi fotografi perché abbiamo ripreso una bella cosa o lo siamo per altri motivi. Se lo stesso scatto lo facessimo alle sterpaglie lungo l’autostrada, siamo certi di riscuotere lo stesso consenso quando la presentiamo al pubblico?

Ecco, più o meno cerco di far capire che un bravo fotografo non ha bisogno di riprendere una bella cosa per avere una fotografia che riscuota consenso, anzi, trovo giusto che sia il contrario dove ci si impegna a rendere piacevole ciò che difficilmente e’ apprezzabile dal grande pubblico. ( Ho evitato di fare l’esempio con la bella e formosa modella contro la brutta e sgraziata….. ma il senso e’ questo, rende bello ciò che difficilmente lo è nell’immaginario collettivo. )

Buona continuazione Mario Jr Nicorelli